Glaucoma: Cos’è? Come si cura?

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Il glaucoma é un’insidiosa patologia oculare che, determinando un progressivo danno del nervo ottico, genera un graduale ed irreversibile restringimento del campo visivo fino ad arrivare, se non tempestivamente curato, a danneggiare anche la visione centrale con conseguenti forme di ipovisione grave.

Il glaucoma é essenzialmente una patologia del nervo ottico ed é conseguenza di un aumento della pressione intraoculare (va detto tuttavia che esistono anche rare forme di “glaucoma sine ipertensione” caratterizzate da una progressione del danno nonostante la presenza di valori pressori nei limiti della norma).

Si tratta di una patologia subdola poiché il paziente il più delle volte non si rende conto della progressiva compromissione visiva fintantoché non viene danneggiata la porzione campimetrica centrale. Altro elemento che determina spesso una diagnosi tardiva é il fatto che una pressione oculare elevata (sopra i 20-22mmHg) non dia alcuna manifestazione sintomatologica a meno che non si raggiungano valori molto elevati (sopra i 35-40 mmHg).

La terapia del glaucoma consiste nell’instillazione giornaliera di colliri ipotonizzanti di cui esistono in commercio diverse tipologie: beta-bloccanti, prostaglandine ed inibitori dell’anidrasi carbonica. Farmaci che hanno la funzione di ridurre la produzione di umore acqueo  o di facilitarne il deflusso con il risultato di ridurre la pressione intraoculare. Utile, talvolta, l’associazione di integratori a base di citicolina e vitamine per garantire un buon trofismo del nervo ottico.

In alcuni casi o in pazienti refrattari alla terapia medica può rendersi necessario il ricorso alla cosiddetta chirurgia filtrante che consiste nel creare una via di deflusso alternativa dell’umore acqueo.

Il paziente affetto da glaucoma dovrà sottoporsi a periodici controlli oculistici in cui andrà posta particolare attenzione alla valutazione della pressione intraoculare ed all’aspetto oftalmoscopico del nervo ottico (all’esame del fondo oculare un nervo ottico glaucomatoso presenta progressivo pallore ed accentuata escavazione). Indispensabile complemento diagnostico é l’esecuzione annuale di un esame computerizzato del campo visivo per evidenziare la presenza di eventuale progressione del danno, elemento essenziale per valutare la necessità di variare la terapia prescritta o il ricorso alla chirurgia.
Un altro utile complemento diagnostico può essere l’OCT grazie sia all’analisi RNFL delle fibre nervose del nervo ottico che alla capacità di mettere in evidenza un eventuale danno delle cellule ganglionari del polo posteriore. L’assottigliamento del complesso delle cellule ganglionari è infatti uno tra i primi segni anatomici di danno glaucomatoso e, trattandosi di una patologia cronica e progressiva, una diagnosi precoce è molto importante.

Si tratta di una patologia che riconosce un certo grado di familiarità ed é pertanto opportuno che coloro i quali hanno un parente di primo grado affetto da glaucoma si sottopongano a controlli oculistici periodici al fine di consentire una diagnosi precoce ed una buona prognosi visiva a lungo termine.

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